Venia
sostantivo femminile
Dal lat. venia, sentimento benevolo, compiacenza, indulgenza, dalla radice sanscrita van (desiderare, amare, da venerare, Venere): favore, grazia (concessa dagli dèi).
Perdono, con riferimento a una colpa abbastanza leggera, a una mancanza lieve, o a un piccolo torto.
Oggi quasi esclusivamente nella locuzione, spesso usata per inciso in un discorso ampio, chiedere venia, domandare scusa (in un linguaggio d'intonazione elevata: chiedere, ottenere, concedere venia; oppure in tono scherzoso: chiedo venia, anche nel significato di grazia.
Piuttosto comune è anche l'aggettivo veniale, nel senso di ciò che merita venia (vedi l'espressione di uso cattolico di "peccati veniali": peccati lievi per cui si può facilmente ottenere il perdono).
Anticamente anche atto formale, penitenza, con cui si domanda perdono.
*** Massimo Ferrario, per Mixtura
In Mixtura archivio di #ParoleDesuete qui
Nessun commento:
Posta un commento