La felicità in 4 parole (greche):
(1) Eutichia = “La buona sorte”, la fortuna.
Tiche, in greco è la personificazione della dea bendata.
L’ azione-effetto del caso o del destino è la buona o cattiva sorte
Felice è colui il quale è favorito dalla buona sorte
(2) Makarios = felice, nel senso di “benedetto” o “beato”.
E’ l’uomo che, partecipando della beatitudine divina, riconosce che gli dei sono felici e quindi anche lui si sente felice, sperimentando uno stato di beatitudine.
Una felicità intesa come venatura mistica, sperimentata dalle persone che hanno fede in una qualche religione.
(3) Eutimia = dal greco euthymia, composto di eu- = buono e thymos = animo.
E’ uno stato d'animo di serenità o neutralità; a differenza dell'atarassia o dell' apatia, essa non consiste però in un distacco o in una negazione delle passioni, ma in una sorta di tranquilla soddisfazione, di appagamento interiore tipico di chi si mantiene lontano sia dai timori che dalle superstizioni. (wikipedia)
Fu anche il titolo di una delle opere di Democrito. In latino, Seneca tradusse il termine con la parola tranquillitas.
In psicologia il termine eutimia trova una sua applicazione odierna in ambito psicologico, per indicare uno stato d'animo tipico della persona non depressa, la quale sperimenta un umore sereno o neutrale. Si differenzia così dall'euforia, dove la felicità è in eccesso, e dalla distimia, che coincide con l'umore depressivo. (wikipedia) E’ una felicità legata al senso di equilibrio emotivo personale
(4) Eudaimonia = possedere un buon “daimon” (genio, nume tutelare o, nell’accezione di Eraclito di Efeso, il “buon carattere”)
Altre successive versioni culturali del “daimon” sono l’angelo custode e lo spirito guida.
Nel caso della antica cultura greca, la felicità eudaimonica “attraversa” la persona stessa perchè coincide con il suo carattere o “genio interiore” che ne diventa addirittura il destino o comunque lo governa.
La persona eudaimonica è contenta di essere se stessa, se rinascesse vorrebbe rinascere per come è e per chi è.
Di tutti gli esseri del pianeta, vorrebbe essere soltanto quello che già è: se stesso.
*** Stefano GRECO, consulente, formatore, saggista, La felicità in quattro parole (greche), 'facebook', 1 settembre 2016, qui
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