Comandare per comandare è il caporalismo; ma si comanda perché un fine sia raggiunto, non solo per coprire le proprie responsabilità giuridiche: «io ho dato l’ordine: non sono responsabile se non è stato eseguito o se è stato eseguito male ecc.; responsabile è l’esecutore che ha mancato».
*** Antonio GRAMSCI, 1891-1937, filosofo e militante politico, Quaderni del carcere, 8, in Antonio Gramsci. Le opere, Antologia, a cura di Antonio A. Santucci, Edizioni Unità-Editori Riuniti, Roma, 2007.
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