(1) - Po-to-wa (°) diceva che pur avendo dato molti insegnamenti non aveva mai accettato mentalmente neanche il più piccolo complimento, poiché a insegnare era mosso soltanto dalla sua compassione per gli esseri senzienti. E considerava sua responsabilità l’insegnamento, poiché il suo scopo primario era aiutare gli altri. Non c’è alcuna ragione di far sentire gli altri in debito o di accettarne i ringraziamenti, poiché ciò che state in realtà facendo è soddisfare a un vostro proprio impegno. Quando mangiate il vostro cibo, non c’è motivo di ringraziar voi stessi, poiché mangiare è qualcosa che dovete fare.
(2) - In India ci fu un tempo un insegnante con molti discepoli che chiese loro di andare a rubare. L’insegnante era un membro della casta dei brahamani ed era molto povero. Disse loro che quando i brahmani diventano poveri hanno il diritto di rubare. In quanto favoriti del dio Brahma, creatore del mondo, egli disse, sarebbe non virtuoso che un brahmano non rubasse.
I discepoli stavano per partirsene nella loro spedizione ladresca, quando il brahmano s’accorse che uno studente se ne stava in silenzio a testa china. Il brahmano gli chiese allora perché non si muovesse.
Lo studente disse: «Quel che tu ora ci hai consigliato di fare va contro il Dharma, perciò io non credo di poterlo fare».
Ciò piacque al brahmano, che disse: «Ho messo alla prova la vostra conoscenza. Pur essendo voi tutti miei allievi, e tutti a me leali, tra voi c’è differenza di giudizio. Questo ragazzo mi è molto leale, ma quando gli ho consigliato qualcosa di sbagliato, lui è stato capace di riconoscere che andava contro il Dharma e di non farlo. Ciò è corretto. Io sono il vostro insegnante, ma voi dovete valutare i miei consigli, e se sono contro il Dharma non li dovete seguire».
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(°) 1031-1106
*** DALAI LAMA (Tenzin Gyatso), 1935, La via della liberazione.Gli insegnamenti fondamentali del buddismo tibetano, Il Saggiatore, 2009
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