sabato 7 marzo 2015

#SPILLI #TAVOLE / Italiani, il voto degli aventi diritto


Italia, Elezioni 2014-2008 
Ripartizione dei voti secondo il criterio degli aventi diritto
giugno 2014

E' una tabella che ho diffuso, prima tra amici e poi via twitter, subito dopo le elezioni europee.
Era contenuta in un mio breve 'pezzo' dal titolo Voto, il criterio degli ‘aventi diritto’. Un confronto 2014-2013-2009 ('AltriSguardi', 4 giugno 2014, newsletter a circolazione riservata).
La ripubblico ora perché non smetto di sentire evocare, ad ogni piè sospinto e come per tacitare chi osa dissentire dal coro dominante, la famosa percentuale del 40,8%. (*)
Raggiunta, come si sa, dal Pd.
Ma che è o falsa (quando si dice che il 40,8% degli italiani ha votato Pd), o fuorviante (quando si lascia nel non detto la percentuale di astensionismo).
Un confronto che integri i dati di chi non vota (un fenomeno in crescita da anni, ma praticamente inesistente fino agli anni 80), consente infatti di tenere a freno il trionfalismo di qualcuno (magari anche della sinistra radicale, che pochi mesi fa inneggiava al successo della lista Tsipras) e di capire meglio verso quale 'stato di democrazia' si stia andando.
Perché una democrazia che si basi sul 50% del voto degli aventi diritto sarà anche una democrazia che piace tanto agli 'americani de noantri,' ma rischia di essere sempre meno una democrazia. 
Naturalmente se crediamo che l'etimologia valga ancora qualcosa.  (mf)

(*) Ad esempio, vedi Matteo Renzi, intervistato da Marco Damilano, "Vi racconto la mia Italia come una favola", 'L'Espresso', 12 marzo 2015

1 commento:

  1. A ulteriore conferma di quanto scrivevo qui sopra, il giorno 8 marzo 2015, in uno dei suoi soliti tweet compulsivi, Matteo Renzi ha scritto:
    «Il merito dei risultati è del 41% alle europee. Ci dà forza nel Pd come richiamo alle responsabilità di ciascuno di noi #enws #lavoltabuona»

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