[D: La felicità porta con sé un'aura di bellezza. Che cos'è la bellezza?]
Attingo dalla fisica: la bellezza è la simmetria imperfetta. La fisica ha una sua estetica che si può contemplare nelle leggi della natura fino agli esseri microscopici. Comprenderla è un gioco intellettuale relativamente semplice. Pensi che le equazioni fondamentali del Modello standard delle particelle elementari si possono scrivere su una t-shirt. Sono tre righe appena.
(...) [D: Quanto siete vicini al Big Bang?]
Siamo lontanissimi. Siamo riusciti a capire quello che è successo a partire da un centesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang, circa quattordici miliardi di anni fa. Ma siamo lontani dal capire che cosa è successo al tempo del Big Bang.
[D: ... un suo collega di fede anglicana che insegna nanotecnologia a Oxford, Andrew Briggs, dice che non è neppure il caso di scegliere tra Dio e scienza. Li tiene assieme e cita il salmo all'ingresso del laboratorio Cavendish dell'università di Cambridge: «Grandi sono le opere dell'Eterno, ricercate da tutti coloro che si dilettano in esse». Suona come un inno alla vostra professione. Chi non è aiutato dalla fede può esserlo da qualche grammo di follia?]
Non follia, ma creatività. Forse le due cose hanno confini che possono sembrare comuni quando si addentrano nello spazio del sogno. Lo scienziato deve essere capace di sognare. Ho sempre pensato che il mestiere del fisico si avvicini a quello dell'artista perché la sua intelligenza deve andare al di là della realtà che ha ogni giorno davanti agli occhi. Credo che la musica e la pittura siano le arti più prossime alla fisica.
[Domando a Fabiola Gianotti come guiderà un esercito di oltre diecimila persone. Mi risponde così:]
Non siamo un'azienda. Guai a soffocare con il controllo e un'organizzazione pesante l'essenza della ricerca, che si basa sulle idee. Penso a una direzione leggera, attraverso il consenso. Se il più giovane degli studenti ha l'idea giusta si proverà a fare ciò che il suo intuito ha suggerito. Siamo spinti dalle idee, non dalle gerarchie.
*** Fabiola GIANOTTI, 1962, scienziata, fisica, direttore del Cern, intervistata da Dario Cresto-Dina, Io, tra Dio e il Big Bang, 'la Repubblica', 28 dicembre 2014.
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