Nella casa dove sono nato io, nel quartiere Sant'Orsola, non c'erano libri. Per giunta non avevo nessuna voglia di studiare. Dunque, l'incontro con quell'oggetto cartaceo, enigmatico e intimidente avvenne più tardi. Quasi fuori tempo massimo. Ed è incredibile il modo generoso in cui mi ha trattato.
[D. Parla dei libri come fossero persone?]
Lo sono, dentro vi scorre la vita. E come la vita, i libri sono misteriosi. Non avrei mai immaginato che grazie a essi avrei scoperto la parte migliore di me. Se invece di libraio avessi fatto un altro mestiere - cosa del resto facilissima perché il mio destino era di finire in fabbrica - non dico che sarei diventato peggiore, ma diverso sì.
*** Romano MONTRONI, libraio, saggista, già direttore Librerie Feltrinelli, presidente Cepell (Centro per il Libro e la Lettura), intervistato da Antonio Gnoli, rubrica 'straparlando', 'la Repubblica', 28 dicembre 2014.
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