e indomabile fino al limitare
della morte, avrò gioia dagli spazi?
Forse è saggezza a te sacrificare
l’età febbrile, per serbarsi ad una
maturità gloriosa, o forse è male
se la mia gioventù, non spenta ancora,
va inconsumata a perdersi nel tempo
che non perdona. L’unica certezza
pende su me, tra questa indecisione,
con più sgomento. Solo che talvolta,
nell’alta pace della sera, io sento
sfiorarmi il petto un’ariosa calma.
*** Giovanna BEMPORAD, 1928-2013, poetessa e traduttrice, Senza titolo, da Giovanna Bemporad, Esercizi, Garzanti, 1948-1980
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