II sostantivo latino ‘memoria’ - come il corrispettivo greco ‘mnème’ - indica sì, primariamente, la «facoltà di ricordare», ma significa anche «fatto», «avvenimento» e, persino, «età» e «epoca», a sottolineare complessi di eventi.
Infatti rinvia al verbo ‘maneo’ (ciò che «rimane», «perdura», «resta»), che richiama sia la radice sanscrita ‘man’ sia quella indoeuropea ‘men’ (una «forza vitale» che «persiste»).
La memoria, quindi, è ciò che per-’man’-e e ri-’man’-e, mentre ri-’man’-da a qualcosa ed è anche ciò che ‘man’-tiene l’unità del molteplice. ‘Men’zionando l’avvenuto, è la ‘men’te del/nel tempo.
La ‘memoria’ presuppone il ‘ricordo’. La capacità di ricordare è la prima condizione perché essa possa sedimentarsi. Ma, anche qui, il significato originario del termine è ben più ricco della leggera semplificazione che la parola è venuta assumendo.
Il verbo latino ‘recordor’ esprime sì il «ricordarsi», in quanto «rievocare nella mente» e «richiamare alla memoria», ma indica anche l’idea di ‘immaginarsi qualcosa al futuro’.
E’ costituito da ‘re’ e ‘cor’, il «cuore» considerato sede della memoria. Mentre il prefisso ‘re’, in composizione, significa «indietro», ma anche di fronte, oltre che «contro».
L’etimologia, spesso, è più utile e più efficace di un lungo trattato. Qui ci dice che il ‘ricordare’ consiste nel richiamare qualcosa fuori dalla caligine del tempo, mettendola ‘di fronte’ alla luce (e alla lente) della mente, così questa ha il paragone per ‘immaginare’ qualcos’altro di diverso.
Il ri’co’rdare, perciò, vive come ac’cor’do e rac’cor’do fra passato e futuro, attraverso il presente. Il ‘ricordo’ è ciò che sta ‘indietro’ e, insieme, ‘qui e di fronte’.
*** Mario CAPANNA, 1945, leader del ‘68, presidente della Fondazione Diritti Genetici, scrittore, agricoltore e apicoltore, Il Sessantotto al futuro, Garzanti, Milano, 2008.
In Mixtura ark #Mosquito qui
Nessun commento:
Posta un commento