giovedì 17 agosto 2017

#SGUARDI POIETICI / Io amo i piccolissimi poeti (Gianni Priano)

Io amo i piccolissimi poeti. 
Gli idraulici che ascoltano nei tubi 
parlare i morti e il carpentiere in ferro 
rimasto appeso a un chiodo a penzolare 
a centotrenta metri e vide il mondo 
come volando per un bel quarto d’ora 
e poi si tirò su con le sue braccia 
perché i soccorsi tardavano a venire. 
Mai scritto un rigo, non è del tutto vero 
che è poeta chi scrive le poesie. 

Ma tra chi scrive, tolti i grandi morti 
mi piacciono i poeti disarmati 
scarsi di scuole e di letteratura 
mi piace che chi scrive le poesie 
lo faccia perché è la sua natura 
l’annotazione, la verticalità 
lo sprofondare nella fogna buia 
il risalire con un alleluia 
scritto in faccia, prima, e poi su un foglio. 
Mi piace il poeta che alla fine 
delle parole abbia solo voglia 
di stare mani in tasca e naso all’aria 
via dalla malavita letteraria.

*** Gianni PRIANO, 1962, insegnante,  Io amo i piccolissimi poeti, in 'fili d'aquilone', n. 42, aprile-giugno 2016, qui


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