Tra i democratici (e qualche repubblicano) si riapre il dibattito sulla salute mentale di Trump. Rilanciato fra l'altro dalla sua inquietante performance due sere fa a Phoenix in Arizona, dove per 45 minuti ha parlato a braccio, insultando i giornalisti, in preda a una deriva vagamente paranoica. La maggior parte del comizio lo ha dedicato a citare se stesso, leggendo sue dichiarazioni precedenti, per smentire le accuse dei media sulla sua vicinanza all'estrema destra. Il tono si avvicinava al delirio egomaniaco: un uomo ossessionato a tal punto da quel che dicono di lui, può governare l'America?
La questione della salute mentale fu oggetto di una dotta diatriba nell'associazione psichiatri americani prima dell'elezione. Potrebbe aprire all'uso del 25esimo emendamento (interdizione per incapacità di svolgere le sue funzioni), teoricamente più semplice e veloce della procedura d'impeachment. Però a usare il 25esimo deve essere... il vicepresidente, d'intesa con gli altri membri dell'esecutivo. Pochissimo probabile, nonostante i mal di pancia tra repubblicani. E a sinistra c'è chi ammonisce i democratici: parlate sempre e soltanto di lui, così fate il suo gioco.
*** Federico RAMPINI, giornalista e saggista, Trump è malato?, blog 'estremo occidente', 24 agosto 2017, qui
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