Uno dei più funesti errori, sociologici e psicologici, di cui è tanto ricco il nostro tempo, è quello per cui si pensa che una cosa possa diventare un'altra in un dato istante; ad esempio che l'uomo possa mutare radicalmente, o che possa essere trovata una formula o verità che costituisca un cominciamento del tutto nuovo, e così di seguito. E' sempre stato un miracolo se in genere una cosa ha mutato nella sua essenza o è addirittura diventa migliore. Uscire dalle verità del sangue provoca una irrequietezza nevrotica, di cui dovremmo già essere sazi. L'irrequietezza crea assurdità e l'assurdità della vita è una malattia dell'anima che il nostro tempo non ha ancora compreso in tutta la sua estensione e in tutta la sua portata.
*** Carl Gustav JUNG, 1875-1961, medico e psicoanalista svizzero, fondatore della psicologia analitica, Anima e morte, (1934), Bollati Boringhieri, Torino.
https://it.wikipedia.org/wiki/Carl_Gustav_Jung
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