venerdì 7 aprile 2017

#LINK / Crisi economica, effetti sulle classi sociali (Marzio Barbagli)

La lunga recessione italiana ha lasciato un forte malcontento in quasi tutte le classi sociali, compresi imprenditori e professionisti. Ma è aumentato anche il divario tra i diversi gruppi. Piccola borghesia e classe operaia sono le più scontente.

(...) Vi è solo un gruppo sociale che non ha risentito per nulla della lunga recessione: quello dei dirigenti. La percentuale dei soddisfatti in questo strato ha subìto solo una lievissima diminuzione prima del 2008 ed è oggi la stessa del 2001. Il malessere e lo scontento sono invece aumentati fra gli imprenditori e professionisti, a tal punto che, dal 2012, è avvenuto un sorpasso un tempo impensabile: in termini di soddisfazione, la classe media impiegatizia ha superato gli imprenditori e i professionisti. Di conseguenza, nell’ultimo quindicennio, vi è stata una divaricazione fra le due frazioni della borghesia riguardo alle emozioni degli uomini e delle donne che ne fanno parte, alle frustrazioni che ricevono, al senso di privazione, alla sensazione che provano di non farcela, all’impressione di essere stati dimenticati dai partiti politici, dal governo e dal parlamento. (...)
Il malessere e il malcontento sono cresciuti anche nella classe operaia raggiungendo il picco nel 2013. Sono diminuiti nei tre anni successivi, ma restano più alti che all’inizio del periodo considerato. Solo fra gli appartenenti alla piccola borghesia il peggioramento è stato maggiore. Per questo, nel 2013 e nel 2015, vi è stato un altro sorpasso un tempo impensabile: gli operai hanno superato i lavoratori autonomi nel livello di soddisfazione per la propria situazione economica (...)

*** Marzio BARBAGLI, sociologo, Crisi economica, il malcontento è generale. Ma non tutti i ricchi piangono, fonte: lavoce.info, 'ilfattoquotidiano.it', 6 aprile 2017

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