lunedì 10 ottobre 2016

#SPILLI / Usa & Italia, post-democrazia e oligarchia (M. Ferrario)

Allarghiamo lo sguardo. 
Perché non solo in Italia, ma anche altrove, negli Usa ad esempio, c'è da apprendere. 

Per esempio c'è da apprendere che "mal comune non è mezzo gaudio", ma - con tutto il rispetto per le nonne - il male condiviso, quando si generalizza, diventa solo male condiviso e non è che fa meno male perché fa male anche agli altri.
Anzi. 
Resta. 
Pure se lo chiamiamo in altro modo. 
E forse fa ancora più male, perché, guardandosi in giro e scoprendo che anche gli altri soffrono degli stessi mali, si perde la speranza di poter 'guarire'.

Usa
(1) - Donald Trump. 
Leggiamo: 'scandalo' per le confessioni sessual-maschiste, violenti e volgari, di Donal Trump in un video pubblico del 2005.
Scandalo? Perché, nel 2016, per conquistare la candidatura alla Presidenza, cosa ha detto e cosa ripete Trump di diverso in ogni situazione? 
Chi si sorprende 'si' prende in giro. 
Contribuendo a prendere in giro chi si lascia prendere in giro.
E poi: se Trump non trumpeggiasse sul piano sessual-maschista con la volgarità e la violenza con cui lo fa, non sarebbero sufficienti, per squalificarlo impietosamente, il razzismo e il reazionarismo che urla in 'politica', tra gli applausi degli altri e il suo godimento ogni volta da orgasmo, e grazie al quale è arrivato dove nessuno credeva potesse arrivare, spaccando in due l'America?

(2) - Hillary Clinton. 
Si potrebbe dire molto. E diversi libri l'hanno detto.
Mi limito qui a leggere ciò che la candidata presidenziale ha scritto nelle email divenute di pubblico dominio: «Sono lontana dalla gente. Aiuto le banche a crescere». (titolo di 'La Stampa', 9 ottobre 2016)

Queste sono le due offerte, oggi in campo, negli Stati Uniti, per la massima carica del potere politico-istituzionale (ripeto: la 'massima carica') di que Paese. 
E questo, evidentemente, è il livello di 'democrazia', attualmente possibile, mostrato dalla principale potenza mondiale, portata sempre ad esempio di democrazia. 

A me pare la conferma (ennesima) che la democrazia se n'è andata: 'evaporata' per una miscela perversa di populismo fascistoide, in questo caso ben insufflato da un ricco miliardario, e di oligarchismo di classe, complice, o più o meno direttamente espressione, dei poteri 'assoluti' (ab-soluti) dell'economia e della finanza.
E noi, per trovare un nome alla situazione disperante in cui siamo finiti, ci consoliamo con un 'post': premesso al termine 'democrazia' (post-democrazia) solo per dire che lei, la democrazia, se proprio non se n'è andata del tutto, ha lasciato soltanto un involucro che la richiama, e cosa c'è rimasto della sostanza che fu, o che tentava di essere, non sappiamo (o forse lo sappiamo, ma non vogliamo dirlo e prenderne atto). 
(Colin Crouch, 1944, politologo e sociologo britannico, Postdemocrazia, 2003, Laterza, 2003) 


Italia
Del resto, per venire in Italia, c'è chi ormai è arrivato ad affermare che «democrazia e oligarchia sono la stessa cosa», aggiungendo con soddisfazione che è bene sia così: se no vincono la dittatura o la democrazia diretta. (Eugenio Scalfari, Zagrebelksky è un amico, ma il match con Renzi l'ha perduto, 'la Repubblica', 2 ottobre 2016: « ... Caro Zagrebelsky, oligarchia e democrazia sono la stessa cosa e ti sbagli quando dici che non ti piace Renzi perché è oligarchico. Magari lo fosse ma ancora non lo è. Sta ancora nel cerchio magico dei suoi più stretti collaboratori. ... », qui). 

Con tanti saluti a chi pensava (forse tuttora ostinatamente e 'ignorantemente' pensa) che la 'democrazia rappresentativa-costituzionale', per la quale «la sovranità appartiene al popolo» (art 1 della Costituzione: 1^ parte della Costituzione, formalmente non ancora abrogata), fosse (e ancora possa essere) una 'utopia concreta' da continuare a (tentare di) riempire di contenuti utili e validi per far sì che i cittadini siano cittadini e non servi.

Stiamo rottamando, con gagliarda superficialità, anche i sogni, i progetti, i principi, i valori con cui avevamo costruito (meglio: i nostri nonni e padri avevano costruito) quel poco, o tanto, che siamo.

Sì, allarghiamo lo sguardo: Usa, Italia, Occidente. 
E' sempre più duro contrastare la suggestione etimologica, quasi irrimediabilmente apocalittica, contenuta nel termine 'Occidente' e non far diventare 'Occidente' il nostro 'destino finale'.

*** Massimo Ferrario, Usa & Italia, post-democrazia & oligarchia, ampliamento di un post in facebook, 9 ottobre 2016, qui

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