Un articolo del New York Times di oggi (che giustamente non dedica una riga alla visita di Renzi) aiuta a capire cosa il primo ministro italiano Matteo Renzi cerchi in America e cosa il presidente Barack Obama gli voglia vendere, visto che sempre più ha difficoltà a venderlo a casa sua.
L’articolo espone i risultati di un’indagine condotta da S&P Global Market Intelligence sulle tasse federali e statali pagate negli ultimi dieci anni dalle più ricche corporation americane: Apple ha pagato il 17% dei suoi profitti, la Coca Cola lo stesso, Google il 16%, Amazon il 13%, Boeing l’8%, Facebook il 4%. Un contribuente della classe media come me paga circa il 40% (prima di pensare che sia poco calcolate che non è inclusa l’assicurazione medica; che la pensione equivale a circa un quinto dello stipendio, salvo contributi extra in fondi d’investimento privati; che le scuole e università pubbliche si pagano con tasse locali).
Questo Renzi e il PD vogliono importare in Italia: il liberismo senza vincoli e controlli (loro preferiscono parlare di deregulation), che altro non è che la libertà dei ricchi e delle grandi corporation di sottrarre soldi allo Stato e alla comunità per indebolirle e con i loro immensi profitti asservire la politica e i media per ottenere ulteriori vantaggi e potere. (...)
*** Francesco ERSPAMER, docente di studi italiani e romanzi ad Harvard, saggista, Renzi da Obama a comprarsi ciò che l'America non vuole più, 'la voce di New York', 18 ottobre 2016
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