giovedì 17 settembre 2015

#SPILLI / Buon senso, ieri e oggi (M. Ferrario)

(dal web, via linkedin)

Uno legge e dice: ma è buon senso.
Vero.
" E' " buon senso.

Però manca. 
Come ieri. Più di ieri.
Con una differenza: ieri se ne 'combatteva' la mancanza (anche) con la formazione.
Oggi si crede di combatterla con l'informazione  spacciata per formazione: due ore, 60 slide e si registra 'fatto' in agenda. 
Poi ci si bea di aver fatto formazione.

Li chiamano ancora corsi
Seminari
Qualcuno ha il coraggio impudente di scomodare il termine master.
Ma sono 'sveltine'.

E i 'professionisti' della formazione?
Colludono con i committenti. 
E se loro in prima persona non colludono, lasciano che l'ambiente lo faccia. 
Non prendono posizione. 
A parte alcune mosche bianche: naturalmente segnate a dito e guardate con diffidenza.
Nei convegni, le mosche nere, intossicano i loro interventi (speech, mi correggo: mi era scappato l'italiano) di retorica, aria fritta, effetti speciali. Dicono che, loro, sono 'positivi'. E che  il mondo ha bisogno di 'positività'.
E guai se uno, provocando, disturba le magnifiche e progressive sorti della fuffa che avanza.
E poi credono ancora nella frottola (perversa e pervertente) che il cliente ha sempre ragione: lui (si consolano) lo vuole e loro glielo danno.
E questa frottola, naturalmente, continuano pure a insegnarla.

*** Massimo Ferrario, per Mixtura

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