C’è un legame segreto fra lentezza e memoria, fra velocità e oblio. Prendiamo una situazione delle più banali: un uomo cammina per la strada. A un tratto cerca di ricordare qualcosa, che però gli sfugge. Allora, istintivamente, rallenta il passo. Chi invece vuole dimenticare un evento penoso appena vissuto accelera inconsapevolmente la sua andatura, come per allontanarsi da qualcosa che sente ancora troppo vi-cino a sé nel tempo. Nella matematica esistenziale questa esperienza assume la forma di due equazioni elementari: il grado di lentezza è direttamente proporzionale all’intensità della memoria; il grado di velocità è direttamente proporzionale all’intensità dell’oblio.
*** Milan KUNDERA, 1929, poeta, saggista e romanziere ceco naturalizzato francese, La lentezza, citato da Paolo Di Stefano, Ozio addio. Schiavi degli impegni non sappiamo creare, ‘Corriere della Sera’, 27 giugno 2010.
Nessun commento:
Posta un commento