Io credo nelle donne, nella loro forza. Credo in una nuova forma di energia, una nuova forma di paradiso, una nuova forma di direzione. Credo nella rivoluzione, nel cambiamento. Credo alle persone che si uniscono e si organizzano veramente, e combattono per porre fine alla violenza, agli stupri, all'imperialismo e al razzismo: questa è la mia fede. (..) No. Non credo in nessun dio padre. Anzi, credo che la religione sia corresponsabile dell'oppressione delle donne e della diseguaglianza trai sessi. (...) [Durante la convalescenza ho avuto fede]. Sono stata circondata da così tanto amore che sarebbe stato impossibile non averla: quell'amore è diventato la mia fede. (...)
Il cancro mi ha insegnato molto e voglio comunicare ciò che ho imparato ad altre persone. Ho scritto questo libro (Eve Ensler, Nel corpo del mondo, Il Saggiatore, 2015) proprio perché penso che sia giusto far sapere agli altri che non sono soli. Ci sono alcuni sentimenti, alcune verità in cui abbiamo paura di addentraci, che abbiamo paura di affrontare, ma quando lo facciamo iniziamo a sentirci liberi.
[D: Ma è ancora femminista dopo aver sofferto così tanto, e aver rischiato di morire, per un cancro all'utero?]
Sì. Sono più femminista ora di quanto non lo sia mai stata.
*** Eve ENSLER, 1953, saggista e drammaturga statunitense, autrice dei famosi Monologhi della vagina, recitati a teatro per oltre un centinaio di volte (Il Saggiatore 2014), citata da Camilla Tagliabue, Il palco di Eve, in lotta contro il cancro per tutte le donne, 'Il Fatto Quotidiano', 10 settembre 2015
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Su Eve Ensler,
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