mercoledì 22 luglio 2015

#RITAGLI / Non le tasse, ma i poveri (Enrico Giovannini)

(...) [D: Quindi ridurre le tasse serve a poco?]
La politica più efficace per la crescita è basata sugli investimenti. Non solo di capitale fisico, ma anche capitale umano.

[D: Era meglio mettere tutti i soldi sulla scuola?]
Il capitale umano non si forma solo a scuola, ma soprattutto durante la vita lavorativa. Ed è vitale per l'occupabilità delle persone. In Italia abbiamo una enorme disoccupazione di lungo termine, gente che è fuori dal mercato del lavoro da più di un anno, e tantissimi giovani che non hanno mai lavorato. Molte famiglie non stanno più investendo nel futuro educativo dei figli, sono costrette a tagliare gli asili nido e l'università, e sappiamo quanto sono cruciali i primi anni di educazione o quelli universitari per la costruzione del capitale umano per oggi e per il futuro.

[D: E cosa serve, dunque?]
Avere meccanismi come il Sia, il sostegno per l'inclusione attiva, che avevo proposto da ministro e che recentemente è stato realizzato in Friuli Venezia Giulia. Obbliga le persone fuori dal mercato del lavoro a cercarlo attivamente e a formarsi, e al contempo si sostengono le famiglie anche per evitare che la povertà si trasmetta dai genitori ai figli. 
(...)
[D: I voti dei poveri, che di solito non hanno una casa, non interessano?]
Ricordo le discussioni quando andai in Parlamento a proporre il Sia: c'è la convinzione da parte di molti, anche a sinistra, che la soluzione del problema povertà si trova con il lavoro. Ma oggi sappiamo, dai dati Eurostat, che il 50% di chi era in povertà da disoccupato e poi ha trovato lavoro è ancora in povertà, e sono dati che valgono per l'intera Europa. Mentre le crisi classiche del capitalismo di una volta erano violente ma brevi, e si stava disoccupati o in cassa integrazione non più di un anno e mezzo, stiamo vedendo che si può stare in recessione o stagnazione per anni. E ogni giorno che non sei al lavoro, il tuo capitale umano si deprezza, e tuo figlio che non va a scuola avrà problemi da grande. Per questo è così importante stimolare la "resilienza" delle persone, delle imprese e della società con investimenti a tutto campo.

*** Enrico GIOVANNINI, docente universitario, ex presidente Istat, ex ministro del Lavoro, intervistato da Stefano Feltri, «Inutile detassare la casa, il governo ignora i poveri», 'Il Fatto Quotidiano', 21 luglio 2015

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