(...) «Sono io la ragazza dello stupro della fortezza, sono io. Esisto. Nonostante abbia vissuto anni sotto shock, sia stata imbottita di psicofarmaci, abbia convissuto con attacchi di panico e incubi ricorrenti, abbia tentato il suicidio più e più volte, abbia dovuto ricostruire a stenti briciola dopo briciola, frammento dopo frammento, la mia vita distrutta, maciullata dalla violenza: la violenza che mi è stata arrecata quella notte, la violenza dei mille interrogatori della polizia, la violenza di 19 ore di processo in cui è stata dissezionata la mia vita dal tipo di mutande che porto al perché mi ritengo bisessuale».
Così si legge sul blog Abbatto i muri e a scrivere, secondo quanto riferisce lo stesso blog, sarebbe la ragazza della Fortezza dopo che, qualche giorno fa, sono uscite le motivazioni che hanno spinto la Corte d'Appello ad assolvere i sei imputati che erano stati condannati a 4 anni e mezzo di reclusione con l'accusa di violenza sessuale di gruppo. I fatti risalgono al 2008.
"Vicenda "incresciosa" e "non encomiabile per nessuno", ma "penalmente non censurabile" hanno scritto i giudici. Secondo la Corte (composta da Angela Annese, Maria Cannizzaro e Federico Boscherini), con la denuncia la ragazza voleva "rimuovere" quello che riteneva essere stato un suo "discutibile momento di debolezza e fragilità". Il rapporto avvenne in un'auto parcheggiata nelle vicinanze della Fortezza da Basso, dopo una serata passata a una festa. Gli imputati, tutti italiani, avevano fra i 20 e i 25 anni, la ragazza ne aveva 23.
In primo grado, il gruppo venne condannato per aver abusato delle condizioni di inferiorità psichica e fisica della ragazza, che sarebbe stata ubriaca. Secondo i giudici d'appello, invece, il comportamento della ragazza fa "supporre che, se anche non sobria" fosse comunque "presente a se stessa". Riferendosi al rapporto, la Corte parla di una "iniziativa di gruppo comunque non ostacolata, in sostanza i giudici hanno ritenuto che i ragazzi possano aver "mal interpretato" la disponibilità della ragazza. (...)
*** (non firmato), "Io, la ragazza della Fortezza, violentata anche dalle vostre domande", 'la Repubblica-Firenze', 21 luglio 2015, qui
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