La notizia è di ieri:
Puglia, muore bracciante per infarto. Pm indagano l’imprenditore e il caporale (articolo di Tiziana Colluto, 'ilfattoquotidiano.it', 21 luglio 2015).
A questo fatto si si ispira Francesco Casuscelli con il testo che mi ha inviato. (mf)
° ° °
Il sole a mezzogiorno è un fuoco che abbacina
non c’è corpo che possa resistere
l’afa si porta via il respiro, anche l’ultimo.
Ti pieghi alla vita e divieni schiavo
raccogli frutti che offre la natura
per le tavole di noi uomini privilegiati.
Quante volte avrai alzato gli occhi al cielo
di notte come di giorno.
Quante volte hai (invocato) pregato,
non per la tua salvezza
bensì per avere la forza di continuare,
di resistere per lavorare.
Il frutto del lavoro dona speranza
a chi si nutre del tuo sacrificio, la tua famiglia,
la tua isola felice, racchiusa nella carezza che
la tua mano coglie nel vento.
Non hai un nome, non hai una patria,
non hai un contratto,
sei uno schiavo, uno dei tanti,
sfruttati nei campi dall’alba al tramonto.
Quanti pomodori sono nella cesta
e quanti spiccioli passano nelle tue mani
sono stelle nel cielo della notte
che ora accoglie il tuo sguardo.
Uno sguardo fiero sul volto dei tuoi figli.
*** Francesco CASUSCELLI, Schiavitù, 22 luglio 2015, per Mixtura
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