Ti svegli con il caffè, nero e bollente
e la pastiglia per digerire
l’attesa che quella minima spesa
ti accompagna per mano fino all’ora di pranzo.
Il tuo indice artritico
tasta la cottura della parmigiana
e il pomodoro oleoso a cerchi gialli fuoriesce
dall’angolo nero della teglia
appena sfornata.
Siedi in cucina
stretta fra l’odore del cotechino di ieri
e il divano
di sempre.
La sigaretta appena spenta
alleggia ancora nell’aria
come un cavolfiore.
La televisione ti aspetta
nel riflesso del sole che colpisce la vetrina
impolverata
e quella stella alpina
posata accanto alla foto
del nonno.
e la pastiglia per digerire
l’attesa che quella minima spesa
ti accompagna per mano fino all’ora di pranzo.
Il tuo indice artritico
tasta la cottura della parmigiana
e il pomodoro oleoso a cerchi gialli fuoriesce
dall’angolo nero della teglia
appena sfornata.
Siedi in cucina
stretta fra l’odore del cotechino di ieri
e il divano
di sempre.
La sigaretta appena spenta
alleggia ancora nell’aria
come un cavolfiore.
La televisione ti aspetta
nel riflesso del sole che colpisce la vetrina
impolverata
e quella stella alpina
posata accanto alla foto
del nonno.
*** Francesca BOTTARI, poetessa, Nonna, qui
In Mixtura ark #SguardiPoietici qui
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