giovedì 17 febbraio 2022

#FAVOLE & RACCONTI / Il suono della campana (Massimo Ferrario)

Kung-Fu, il direttore del piccolo monastero di montagna, chiamò il giovane novizio, Li-Pen. Decise che non si sarebbe più occupato della campana, ma del rifornimento quotidiano di acqua e legna.

Li-Pen chinò il capo, ma non nascose la sua insoddisfazione. "Mi piaceva suonare la campana. Lo considero un compito importante: perché è il rito che ci accompagna nella giornata. Ci aiuta a ritmare le ore e ci tocca l'anima. Placa il nostro pensare, spesso confuso e ripetitivo, e ci apre al Cielo. Il suo suono è una risonanza che ci ispira."

"Condivido perfettamente, caro Li-Pen. E' questo, sono sincero, che un po' è mancato nella tua prestazione. Che era, appunto, una prestazione: precisa, anche perfetta. Ma sempre e solo una prestazione. La domanda che ogni volta mi facevo, sentendo la ‘tua’ campana, era dove tu fossi. Ti sentivo fuori: esterno, non partecipe. Per questo, e non certo per punirti, credo che, almeno per un po' di tempo, sarà meglio che tu ti dedichi ad altre attività, del resto anche queste fondamentali per la nostra vita giornaliera. Come faremmo a lavarci e a scaldarci senza acqua e senza legna?” 

Li-Pen non voleva contestare, solo spiegare. "Ho sempre cercato di essere puntuale, Kung-Fu. Non ho mai dimenticato un turno. Credevo di fare bene il mio lavoro. Sono dispiaciuto: ma se questo è il tuo volere, così sia." Kung-Fu sorrise, benevolente: la giustificazione addotta dal giovane lo confermava nella scelta. 

Il giovane venne sostituito da Li-Wu, il monaco più anziano. 

Dopo un mese, il direttore chiamò Li-Pen e Li-Wu. "Volevo ringraziare Li-Wu per l'impegno che in questi trenta giorni si è aggiunto alle sue normali incombenze. Anche per questo, come gli avevo preannunciato un mese fa, da ora la cura della campana non sarà più sua.” 

Il direttore interpellò poi Li-Pen. "Da un mese Li-Wu ci ha ispirato con il suono giornaliero della campana. Quali sono state le tue emozioni?"

Li-Pen era entusiasta. "Ho provato emozioni che non credevo possibili, Kung-Fu. Mai avevo sentito un suono così pieno e rotondo, una vibrazione così intensa, profonda, pura. Tutta la mia anima è stata come invasa ogni volta da quel suono. Si dice che nella campana, quando è magicamente fatta suonare, c'è la voce di un dio. Devo ringraziare il confratello Li-Wu: ogni volta era come se un dio mi toccasse le corde che ho annodate dentro di me e le sciogliesse, lasciandole libere di volare oltre ogni confine. E' stata un'esperienza unica. Davvero." 

Li-Wu era imbarazzato: non era abituato alle lodi e si schermì. "Eseguivo solo il compito che mi era stato assegnato. Tutto qui."

Il giovane, accalorandosi, intervenne subito per dissentire. "E' proprio questo il punto, caro Li-Wu. Non c'è stata, da parte tua, esecuzione di un compito. Ero io che tentavo di eseguire un compito. Ma suonare la campana è altro. L'ho sentito, e l'ho appreso, ma prima ancora l'ho visto. Grazie a te".

Kung-Fu fu sorpreso: "L'hai visto?" 

"Certo. Li-Wu non si è accorto, ma più volte ho spiato per cercare di carpirgli il segreto. Di nascosto sono salito sulla torre e ho assistito alla sua preparazione: l'inchino prima dei rintocchi, come per rispettare il suono che poi la campana avrebbe dovuto emanare; il momento di raccoglimento con cui riempiva preventivamente la sua anima del tocco che si accingeva a battere; la concentrazione esclusiva e totale su ciò che si accingeva a fare... Da fuori tutto questo può apparire una semplice procedura formale, invece è sostanza. E' quello che fa accadere ciò che poi accade. Quando la campana risuona nell'anima di chi la ascolta e ti senti trasportato oltre la terra: lassù verso il Cielo. Dove vibra la purezza profonda e rotonda della voce che evoca il divino." 

Kun-Fu abbracciò Li-Pen. "Hai detto cose che sento ti sono venute da dentro. Adesso so che sei pronto per suonare davvero la campana."

*** Massimo Ferrario, Il suono della campana, per ’Mixtura’ - Libera riscrittura di un testo di ispirazione zen.


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