lunedì 14 febbraio 2022

#FAVOLE & RACCONTI / Lo stregone e il legame d'amore (Massimo Ferrario)

Dopo un anno di felice convivenza, Luna Piena e Piccolo Bisonte erano pronti: si amavano di un amore limpido e intenso e ormai erano desiderosi di celebrare la loro unione davanti a tutta la tribù, secondo i riti che nel loro popolo da sempre consacravano i legami di coppia, benedetti dal Grande Spirito e festeggiati da tutta la comunità.
Ma prima di far questo, decisero di interrogare Occhio Sapiente, lo stregone che era considerato il saggio che conosceva ogni risposta.

I due innamorati giunsero alla tenda dello stregone tenendosi teneramente per mano. Occhio Sapiente, come ogni mattina, si era alzato all'alba e in quel momento era seduto fuori dalla tenda, con le gambe incrociate: guardava un batuffolo di nuvola all’orizzonte e ispirava l'aria con regolarità, quasi volesse farsi entrare il cielo intero nel petto. 
Luna Piena e Piccolo Bisonte attesero, immobili e silenziosi, che lo stregone completasse la sua meditazione. 

Quando Occhio Sapiente, accortosi della loro presenza, girò lo sguardo e li vide, fu Luna Piena a parlare. 
«Ti chiediamo scusa, Occhio Sapiente. Non volevamo interrompere il tuo sacro momento di ispirazione. Ma Piccolo Bisonte ed io abbiamo un grande problema e tu solo puoi darci il consiglio giusto.»
Lo stregone, a differenza di molti suoi colleghi di altre tribù, era affabile e disponibile. Allargò il viso in un sorriso: «E' il cielo che mi dà l'ispirazione per tentare di rispondere alle domande della terra. Ma per rispondere a chi mi chiede, devo smettere di guardare il cielo: in questo caso, ad esempio, devo guardare e ascoltare voi. Quindi non vi debbo perdonare, cari giovani, perché mi riportate a terra: ditemi tutto. Soltanto, non fatemi più sapiente di quanto so: principio fondamentale cui cerco di attenermi da una vita è quello evitare la tracotanza, che ti fa credere di essere ciò che non sei.».

I due giovani si sentirono incoraggiati. 
Piccolo Bisonte pose la domanda. «Noi oggi ci amiamo come mai avremmo creduto possibile e vogliamo continuare ad amarci così anche domani. Ma sappiamo che è difficile: basta guardare molti adulti della tribù. Anni fa si amavano come noi e ora si odiano come mai avrebbero pensato; oppure sono insieme senza esserlo. C'è un modo per evitarlo, Occhio Sapiente?»

Lo stregone si commosse: come non provare dolcezza di fronte a quel legame fresco e sincero che chiedeva di conservarsi così per sempre? 
Poi si preoccupò: ci tenne a moderare le attese. «Cari giovani innamorati, ignoro la riposta sicura e non ho un consiglio risolutivo: soltanto vi proporrò una riflessione. Prima, però, chiedo ad ambedue di assolvere un compito per ognuno: saranno impegnativi e faticosi così come è sempre impegnativa e faticosa una relazione che voglia restare viva e non morire nella ripetitività».

«Siamo disposti a tutto, Occhio Sapiente, e ti obbediamo», assicurarono in coro i due giovani.
«E allora ecco ciò che vi chiedo. Tu, Luna Piena, dovrai scalare la Montagna del Nord, là dove volano i falchi. Avrai con te una rete e solo con questa dovrai catturare il falco più bello e vigoroso. E tu, Piccolo Bufalo, dovrai scalare la Montagna dei Lampi, là dove volteggiano le aquile reali e solo con la tua rete catturerai l'aquila più bella e imponente. Tornerete da me con i due animali il terzo giorno di luna crescente. Poi osserverete con attenzione quanto accadrà».

I giovani chinarono il capo in segno di assenso, senza chiedere ragione di quella strana prova e obiettare nulla. Ringraziarono lo stregone, si diedero un bacio veloce, corsero nelle tende a procurarsi le reti e partirono subito per la missione.

La caccia fu come previsto: non facile e lunga. Ma il terzo giorno di luna crescente i due giovani si presentarono davanti alla tenda di Occhio Sapiente con i due animali nelle reti. 

Lo stregone si complimentò: «Non avevo dubbi che ce l'avreste fatta. Sono due splendidi animali».
«E adesso, che dobbiamo fare?», chiesero i giovani, curiosi e impazienti.
«Vi consegno questi lacci di cuoio. Legate le zampe dei due uccelli: una zampa del falco con una zampa dell'aquila. Poi fateli uscire dalle due reti, perché volino nel cielo».

Piccolo Bisonte e Luna Piena eseguirono con scrupolo quanto ordinato. Le zampe del falco e dell'aquila era legate in modo da non potersi sciogliere. I due animali vennero estratti dalle reti e posti davanti allo stregone. I due giovani li incitarono: su su, volate volate. Gli animali cominciarono a zampettare sul terreno. L’aquila e il falco provarono ad aprire le ali, ma, avvinghiati com'erano, erano bloccati a terra: procedevano a balzi, sbattendo inutilmente le ali. Dopo un po’, irritati per l’impossibilità di volare, ambedue gli animali cominciarono ad aggredirsi l’un altro beccandosi fino a ferirsi e emettendo reciprocamente striduli versacci.

Piccolo Bisonte e Luna Piena non riuscivano a distogliere gli occhi: non c'era bisogno di molte spiegazioni e Occhio Sapiente si limitò a sottolineare il senso di ciò che stava accadendo. 

«Questa immagine sia con voi per il resto dei vostri giorni. Sappiate che voi siete come l’aquila e il falco. Se il vostro legame sarà come il laccio di cuoio che avete stretto alle zampe dei due uccelli, questa sarà la vostra fine. Prima, così avvinghiati, tenterete di zampettare, ma non sarà vita né di voi come coppia né di voi come singoli; poi proverete a volare, spendendo inutilmente le energie e frustrando il vostro naturale bisogno di essere ciò che siete; infine, non riuscendo a spiegare le ali e a conquistare il cielo, continuerete a ferirvi a vicenda, urlandovi addosso reciprocamente il vostro odio. L'amore, quando è costrizione, diventa carcere e uccide. Se vi manterrete liberi, volerete assieme: compirete il miracolo di rimanere voi stessi pur restando coppia. Altrimenti, come faremo ora con il falco e con l'aquila, sarà sano anche per voi strappare il laccio di cuoio. Quando l’unica strada è insopportabile, chi non è malato ne sceglie altre: sempre ce ne sono e sta a noi trovarle».

*** Massimo FERRARIO, Lo stregone e il legame d’amore, per ‘Mixtura’ - Il racconto è una libera riscrittura di un testo diffuso in internet.


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