Li Long è il monaco più anziano del convento di Ta Wu, collocato nell'estrema regione orientale della Cina. E' in pellegrinaggio da tre giorni, diretto al Monte Sacro, dove abita in romitaggio da anni il Grande Saggio. I suoi confratelli non lo volevano lasciar partire, preoccupati per la sua età avanzata. Ma Li Long non aveva sentito ragioni. Prima di morire voleva omaggiare il Grande Saggio: colui che si diceva avesse raggiunto la perfezione dell'arte della vita. Il sentiero sassoso, oltre alla stanchezza dovuta ai tanti chilometri già percorsi, obbligavano Li Long ad un'andatura lenta e travagliata. I suoi passi, sorretti da un bastone senza il quale da anni non poteva camminare, erano regolari, ma affaticati.
Ora, finalmente, il Monte Sacro si ergeva davanti a lui: innevato e imponente, con la sua cima maestosa. Il Grande Saggio viveva rifugiato in una grotta, alle sue falde: la meta ormai doveva essere vicina, ma certo non vicinissima. Probabilmente ci sarebbero voluti ancora giorni e Li Long aveva bisogno di sapere se ce l'avrebbe fatta: fino a tre giorni di cammino avrebbe resistito. Ma oltre no: anche perché doveva mettere in conto le forze da spendere per il ritorno.
Mentre procedeva, Li Long vide una vecchia, nel campo che confinava con il sentiero, che stava zappando con ostinazione il terreno arido e pietroso con l'intento di rendere coltivabile almeno una pezzetto del suo campo: era curva, concentrata sul suo lavoro, e non alzò la testa fino a quando il monaco non la interpellò. «Scusate buona donna, vi giunga il mio saluto benedicente», disse Li Long. «Mi sapete dire quanto mi manca per arrivare al Monte Sacro?».
La vecchia alzò la schiena e fissò il monaco in faccia. Farfugliò qualcosa, ma il monaco non capì. Li Long rifece la domanda e la risposta della vecchia fu la stessa. Il monaco cercò di contenere l'irritazione: lui si era mostrato a lei con cortesia, perché la vecchia non gli rispondeva? Riprovò, sempre con gentilezza, ma inutilmente. Alla fine pensò che probabilmente la donna era sorda e si pentì della sua irritazione. E, sempre inchinandosi per comunicare benevolenza e gentilezza, la salutò e riprese il cammino, con il ritmo che gli consentivano l'età e la stanchezza dei chilometri già percorsi.
La vecchia lo guardò allontanarsi: Li Long camminava regolare, un passo dopo l'altro, un po' zoppicante, la schiena curva, appoggiandosi pesantemente al bastone.
La donna lo osservò per una trentina di secondi. Poi lo chiamò. Li Long si fermò e si voltò, stupito di sentire la voce alta e limpida che finalmente voleva dirgli qualcosa. Lei, alzando una mano, gli stava mostrando due dita. E quindi, a conferma del segno che gli indicava, gli gridò: «Due. Due giorni.»
Li Long sorrise e chinò vistosamente il capo: per dire che aveva capito, ma anche per ringraziare. Però non si trattenne. E sempre a voce alta, per farsi sentire a distanza, disse:
«Siete gentile, buona donna. Tuttavia, scusate la domanda: ma perché non me lo avete detto subito? Pensavo foste sorda.»
La vecchia posò la zappa, uscì dal campo e camminò lungo il sentiero per avvicinarsi al monaco. Prima gli mostrò un sorriso tutto sdentato. Poi, sforzandosi di parlare il dialetto nel modo più comprensibile per un forestiero, con parole lente e pacate, spiegò: «Signore, voi mi avete posto la domanda mentre eravate fermo in piedi. Ora vi ho visto camminare: prima vi dicevo che non potevo rispondervi finché non vedevo la vostra andatura».
*** Massimo FERRARIO, Prima di rispondere, ‘Mixtura’ (masferrario.blogspot.com), rubrica ‘Favole&Racconti’, 3 febbraio 2021 – Il racconto è una libera riscrittura di un testo di autore anonimo diffuso in internet.
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