Il bruco grigio
se ne stava ben saldo
sull'unico tronco che sapeva.
Era tutto il suo mondo.
Poi venne il tempo e gli spuntarono le ali.
Ampie e colorate.
E fu un gran casino
di libertà ubriache
e di voli senza direzioni.
Andava e tornava indeciso.
Non sapeva ancora
il cielo e i fiori.
Non sapeva il veno sulle ali.
Non sapeva più chi era.
Sapeva solo l'ebrezza del volo.
E il suo tronco non gli bastò più.
Scelse così di rischiare.
Fragile. Incerto.
Con una voglia matta
lasciò il suo tronco
e il bruco grigio che era.
E volò verso la farfalla.
Che non era ancora.
*** Manuela TOTO, psicologa, consulente famigliare, Storia di un bruco che non è più e di una farfalla che non è ancora, da Sotto le scale, Tabula Fati, 2020
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