Un punto di vista culturalmente conservatore accentua il senso di continuità. Vale a dire l’influsso del passato sul presente. Dà anche molta importanza al fatto che le possibilità che si hanno di emanciparsi dal passato sono molto limitate. Di questo sono in parte debitore alla psicoanalisi, perché questo è uno dei punti su cui essa più insiste – non si possono mai del tutto fare i conti col passato o scrollarselo via di dosso. E, più in generale, sottolinea che vi sono dei limiti all’ingegneria sociale su vasta scala, alla capacità degli uomini di ordinare il mondo come piace a loro, che si tratti di mezzi individuali o di progetti collettivi. I conservatori nutrono grande diffidenza nei confronti di tutto questo.
*** Christopher LASCH, 1932-1994, sociologo statunitense, intervistato da Peggy Brawer e Sergio Benvenuto, 'European Journal of Psychoanalisis, novembre1990, qui
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