Impossibilità di pensare
il futuro.
Immersione esclusiva e totalizzante
nel presente immediato.
Precarietà strutturale e psicologica:
incertezza, reversibilità delle scelte,
più contatti che relazioni.
Obbligo di essere sempre pronti e disponibili:
alle opportunità
(anche a quelle più presunte che reali)
e alla mutabilità continua delle situazioni.
Oggi qui, domani là, dopodomani chissà.
Costretti a introiettare la logica dell'’usa-e-getta'
come fatto 'naturale':
così siamo trattati
e così abbiamo imparato a trattare gli altri.
E ci meravigliamo
se non siamo più persone, ma pedine?
E ci meravigliamo
se ci siamo adattati a tal punto
che non sappiamo più nemmeno di esserlo?
*** Massimo Ferrario, Restano le pedine, per Mixtura
In Mixtura ark #SguardiPoIetici qui
Non vediamo quanto siamo miopi
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