Mia madre qui, in questo sud che non è un sud,
aveva camicie da notte bianche e svolazzanti.
Non rideva più.
Incontrava in corridoio mia figlia, nipote tanto amata,
e le chiedeva: "Chi è lei?".
Voleva giacche invernali il 15 di agosto
e beveva la medicina frizzante
solo se mio figlio le raccontava una storia.
Era come aver perso una casa per sempre,
il letto della vita, quello dove è successo tutto,
dove si è pure partorito.
I gatti miagolavano fuori,
gli uccelli cantavano rauchi
e la sua voce si spegneva.
In quella estate maledetta tornammo
tutti assieme in città, ma nulla tornò come prima.
*** Letizia Dimartino, Mia madre qui in questo sud che non è un sud, in 'Ufficio poesie smarrite', a cura di Luca Mastrantonio, qui
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