sabato 15 maggio 2021

#SPILLI / L'illusione dello 'sviluppo sostenibile' (Massimo Ferrario)

Crediamo di cavarcela con un aggettivo, per non affrontare il vero problema: che è un sostantivo. Parliamo di ‘sviluppo sostenibile’ per non parlare di ‘sostenibilità’.  

Se le nostre azioni economiche avessero per obiettivo primario e assoluto la ‘sostenibilità’  forse saremmo ancora in tempo per garantire a noi e al pianeta la sopravvivenza ecologica che oggi è drammaticamente compromessa. 
Ma per far questo dovremmo trasformare il nostro modello di vita: smontare la cultura che lo alimenta, ripulirci la mente consumistica, aprirci ad una visione più equilibrata, collaborativa e interdipendente, di noi e del mondo. Disinvestire e investire, riorientare professionalità e occupazione, accompagnare e formare verso nuovi settori e attività. Assumere stili di vita ben diversi dagli attuali.

Uno sforzo non immediato, ma globale e di lunga lena: che esige un impegno culturalmente ed economicamente rivoluzionario di tutti e di ciascuno. Accettabile solo se si prende consapevolezza, vera e profonda, che uno 'sviluppo infinito' non può essere 'sostenibile'. Perché non basta un aggettivo a 'contenere' un sostantivo se il sostantivo è sinonimo di suicidio

Uno 'sviluppo senza fine 'si chiama 'cancro'. E non esiste un 'cancro sostenibile'. 
O si elimina la causa del cancro (cellule che impazziscono moltiplicandosi all'infinito), o la sorte è segnata: è solo questione di tempo.

Non sarà, questo, un 'pensiero positivo': ottimistico, rassicurante e quindi alla moda. Ma proprio perciò potrebbe essere l'inizio di un 'pensare vero', dunque disturbante, e di un agire finalmente in opposizione all'attuale prassi. 
Un atteggiamento e un comportamento salutari. E, soprattutto, salvifici.

*** Massimo Ferrario, L'illusione dello 'sviluppo sostenibile', per Mixtura


In Mixtura ark #Spilli di M. Ferrario qui

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