È così fragile la trama
che la lacera una spina,
così vulnerabile
che la brucia il sole,
così sensibile
che il freddo la fa rabbrividire.
Però la mia pelle sottile
percepisce
la dolce varietà
delle carezze,
e il mio corpo senza di essa
sarebbe una piaga nuda.
*** Alaíde FOPPA, 1914-1980, poetessa, scrittrice, attivista femminista guatemalteca, La pelle, da Elogio del mio corpo, 1970, in 'ilcantoellesirene', 29 maggio 2021, qui
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