Dovremmo imparare
a non fare bilanci
a chiedere scusa
a prestare attenzione.
Alludo anche al tempo
e alla vita sprecata.
Dovremmo imparare a ringraziare più spesso
a coltivare il silenzio
a rispettare lo spazio che reclama ogni vita
con la misura esclusiva
che si riserva alla propria.
A non aspettare l'occasione più volte
e a praticare al contempo l'assurdo
di una pazienza infinita nel vuoto.
A trasgredire al comando di chi alza la voce.
A non rimpiangere niente
ad amare ogni soglia
e pensare ai confini
come a concetti illusori.
E ad essere ancora disposti
a voler continuare.
Forse non è vero del tutto
che debba morire ogni cosa.
*** Massimo SALVADORI, insegnante e poeta, facebook, 19 maggio 2021, qui
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