Tra le tante emozioni nuove in questo anno di pandemia c'è questa cosa di scoprire la data in cui sarai vaccinato. Alcuni amici che sono stati già vaccinati mi hanno raccontato di essersi commossi, di aver pianto mentre l'infermiere bucava il braccio. Perché quell'iniezione è l'iniezione di tante cose. Non è solo un farmaco, quello che viene trasfuso. É fiducia, esultanza, sollievo. É sentirsi dei sopravvissuti, quando finalmente appare la terra all'orizzonte. Ed è davvero una festa commovente questo inviarsi le date della vaccinazione tra amici, leggere sui social "io il 20, io il 17, io il 2!", assistere a questa lotteria felice in cui vinciamo un po' tutti, dopo un anno in cui tutti abbiamo perso qualcosa.
Chi l'avrebbe mai detto. E invece.
*** Selvaggia LUCARELLI, giornalista, scrittrice, facebook, 21 maggio 2021, qui
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