È stato detto giustamente che le Costituzioni sono delle polemiche, che negli articoli delle Costituzioni c’è sempre – anche se dissimulata dalla formulazione fredda delle disposizioni – una polemica. Questa polemica, di solito, è una polemica contro il passato. Contro il passato recente, contro il regime caduto da cui è venuto fuori il nuovo regime. Se voi leggete la parte della Costituzione che si riferisce ai rapporti civili e politici, ai diritti di libertà, voi sentirete continuamente la polemica contro quella che era la situazione prima della Repubblica, quando tutte queste libertà che oggi sono elencate e riaffermate solennemente, erano sistematicamente disconosciute, quindi polemica nella parte dei diritti dell’uomo e del cittadino contro il passato. Ma c’è una parte della nostra Costituzione che è una polemica contro il presente, contro la società presente, perché quando l’Art. 3 vi dice: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana», riconosce con questo che questi ostacoli oggi ci sono di fatto e che bisogna rimuoverli. Dà un giudizio, la Costituzione. Un giudizio polemico, un giudizio negativo contro l’ordinamento sociale attuale.
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