La categorizzazione di genere è tanto potente da iniziare addirittura prima ancora della nascita. La sociologa Barbara Rothman [1988] ha chiesto a un gruppo di madri di descrivere i movimenti del feto negli ultimi tre mesi di gravidanza riscontrando un dato interessante. Fra le donne che non erano a conoscenza del sesso del bambino, non c’era un particolare pattern di descrizione associato al sesso del bambino. Quando le donne invece erano a conoscenza del sesso del feto, se sapevano che era maschio (e non se sapevano che era femmina) tendevano a descrivere i suoi movimenti con aggettivi quali «vigoroso» e «forte».
*** Maria Giuseppina PACILLI, docente di psicologia sociale all'università di Perugia, Uomini duri. Il lato oscuro della mascolinità, Il Mulino, 2020
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