DANIEL, 9 anni, filippino, senza casa e senza papà
si sente fortunato perché studia (alla luce di un lampione)
(...) Il protagonista ha 9 anni, si chiama Daniel Cabrera, il cognome è quello di un padre che la madre non sposò, e si ammalò e morì in galera a Mindanao. La madre, Maria Christina Espinosa, sbriga qualche lavoretto e chiede la mancia alla “carinderia” McDonald’s di Mandaue City (quasi 400 mila abitanti). L’insegna famosa campeggia nella foto — i suoi grandi capi si sono dichiarati orgogliosi dell’aiuto, “anche piccolo”, che il fast-food ha dato alla famiglia. Piuttosto piccolo, finora, in effetti. La signora Espinosa arrotonda facendo la lavandaia. Guadagna il minimo indispensabile, spiega, per tirare avanti con Daniel e il suo fratellino Gabriel, 7 anni, scolaro anche lui: 60 piso, l’equivalente, se ho calcolato bene il cambio, di 1 euro e 20. Altri 4 figli sono rimasti coi parenti a Mindanao. Daniel fa la terza.
Possiede una sola matita, ne aveva un’altra, dice, gliel’ha rubata un compagno, e perciò ha messo nella cartella un rosario, che scongiuri un altro furto. Non gli manca niente, dice, tranne l’album per disegnare. Sua madre glielo comprerà, ha promesso, appena potrà. (...)
*** Adriano SOFRI, Daniel che studia alla luce di un lampione, 'la Repubblica', 3 luglio 2015
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