Erica si tranquillizza. Poi, seria, mi tira a sé, premendo il suo bacino contro la parte meno intelligente di me. Restiamo cosí, io soffro ma ascolto il suo respiro, e lei il mio. E poi lo fa: mi spinge e se ne va. E fintanto che io capisco che è stata solo una vendetta, lei è già sulle scale, e ridacchia, e mi saluta con un ciao-ciao che è peggio di una banderilla nella schiena. Sospiro. Tocca rimettere il toro nel suo recinto.
*** Christian FRASCELLA, 1973, scrittore, L'assassino ci vede benissimo. La lunga notte di Contrera, Einaudi, 2020
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