La verità era che, da un certo punto di vista, le défaillance tecnologiche erano una rogna, perché rallentavano l’indagine, e a volte potevano addirittura fulminarla. Ma da un altro punto di vista… senza l’ausilio della tecnologia eri costretto a tornare al pensiero. Al libero pensiero, come amava chiamarlo Manrico. A investigare sull’uomo e non sugli algoritmi.
*** Giancarlo DE CATALDO, 1956, già magistrato, scrittore, Io sono il castigo. Un caso per Manrico Spinori, Einaudi, 2020
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