martedì 6 agosto 2019

#SPILLI / Sperando che almeno i nipotini si vergognino di noi (Massimo Ferrario)

Se noi oggi, in Italia e non solo, non ci vergogniamo di noi stessi, per ciò che sta accadendo (cioè: che permettiamo che accada, come per il decreto 'sicurezza bis'), non ci resta che sperare che almeno i nostri nipotini, quando saranno in età da ragione, possano vergognarsi dei loro nonni. 

Se questo non avverrà, significherà che la pre-barbarie in cui già siamo avrà perso il prefisso. 

Ma, in questo malaugurato caso, la perdita peggiore, tragica e irrimediabile, sarà la consapevolezza dello stato di collasso civile in cui le future generazioni si troveranno a sopravvivere. 

Sarà barbarie inconscia. 
E mancherà la sola precondizione per provare a sfuggirle: la coscienza (guardare in fretta sul vocabolario per capire cos'è, dato che domani potrebbe essere sparita pure da lì).

Pessimismo apocalittico, frutto di paranoia compulsiva?

Forse.
Anche se in fondo (e stiamo in Italia, lasciando i vari Trump, Orbán, Le Pen&camerati a far danni là dove stanno...), basta unire personaggi come Craxi, Berlusconi, Renzi e Salvini (omettendo i tanti comprimari e complici dal ruolo non trascurabile) e hai la traiettoria storica inevitabile. Un crescendo, parossistico, terribilmente logico e lineare, di sguaiataggine cultural-valoriale sempre più volgare, tracotante, autoritaria: quando la valanga suadente di fatti e parole (e anche le parole fanno i fatti), elargitaci negli ultimi decenni, non è stata decisamente anticostituzionale, comunque si è rovinosamente sviluppata fuori/lontano dai principi costituzionali (e dall'etica conseguente), con cui questo Paese è stato fatto nascere da chi è morto per farlo nascere. E noi, nel tempo, ce ne siamo lasciati sommergere, spesso vogliosamente sedotti.

Con figuri passati per Grandi Politici (qualcuno addirittura osannato come Statista) come i quattro uomini-soli-al-comando sopra ricordati (e con gente come noi italiani: mai migliorati, se mai peggiorati, incapaci di fare i conti con il nocciolo duro di fascismo psicoculturale 'naturalmente' presente in ogni essere umano), non poteva che finire come siamo finiti. Sul piano civile e culturale. Per non dire di quello economico: bellamente ignorato per incompetenza, pressapochismo e menefreghismo verso le future generazioni.

Ma non è finita.

Perché sarebbe finita se la Storia insegnasse: se insegnasse, ad esempio, che se non si corregge la direzione, si può solo peggiorare verso una 'fine... definitiva'.
Ma insegnare esige allievi disponibili a imparare, e imparare è faticoso, e anche per questo l’ignoranza è tanto popolare.
Così è sull’ignoranza che oggi viene costruita la ‘nuova democrazia’, promessa dall’ennesimo salvifico Grande Cambiamento ammannitoci un giorno sì e l'altro pure.
Ora se ne stanno fissando i tratti culturali di base, con pennellate di orrore e disumanità che dovrebbero sconvolgere e invece passano come acqua sulla pietra, ma presto si metterà mano, in maniera più chiara e decisiva, alla architettura normativa complessiva, stravolgendo, più di quanto già non fatto, la Carta che è a fondamento della nostra convivenza civile.

Un piccolo passo per volta: è solo questione di tempo. 
La ‘democratura’, infatti, non è un ‘colpo di stato’, ma un ‘processo’. 
Di imbarbarimento. E di ottundimento.
Civile, sociale, giuridico.
Lento. Progressivo. Quanto più inconsapevole possibile.

Perciò, quando il mostro ci svetterà davanti in tutta la sua orrida completezza e il buio ci avrà inghiottito, neppure lo riconosceremo, né ci renderemo conto di essere finiti sue prede. 
Anche questo la Storia lo sa: siamo noi che non lo sappiamo. 

Del resto, saremo in compagnia, in giro per il mondo, di molti altri sedicenti regimi sovranisti, orgogliosi del loro modello di convivenza illiberale, che urla 'prima 'sé stessi' a chiunque sia percepito esterno a loro, e quindi nemico.
Odiavamo le 'caste' locali e ci siamo costruiti nuove 'caste' globali: oltre ai tanti establishment di singolo Paese (mica abbattuti, solo sostituiti), stiamo idolatrando la singola Nazione come da sempre fa qualunque bieco, stupido, feroce nazionalismo.
Anche qui, cosa accadrà la Storia lo sa: e pure noi lo sapremmo, se lo volessimo sapere.

Ci hanno promesso un nuovo avvenire paradisiaco, ma non saremo beati.
Però beoti già lo siamo: e questa condizione è sufficiente per farci apprezzare il vecchio-nuovo in cui saremo dolcemente e gradualmente precipitati.
E per farci inchinare, festanti e plaudenti, al mago turlupinatore, nella sua veste di simpatico ducetto ignorante e truffaldino, che dichiara di avere una soluzione facile e senza costi per tutto, distribuendo baci e sorrisi a 'destra e a manca' (più a 'destra', per la verità, anche perché 'manca' manca da tempo...), brandendo rosari e madonnine e facendosi selfie a ripetizione al ragù e alla nutella.

Ci salveranno i nipotini diventati adulti con un moto di rifiuto collettivo dei loro progenitori?

Un dato è sicuro: se i nipotini non troveranno motivo di vergognarsi di noi e ci sarà un irreversibile e definitivo sprofondamento verso l'abisso (economico, sociale e civile), un capro espiatorio si troverà sempre.

Anche questo la Storia lo sa. 
Ma sarà una magra consolazione. 
Per i nipotini.

*** Massimo Ferrario, Sperando che almeno i nipotini si vergognino di noi, per Mixtura


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