(via facebook, qui)
La mano che all'ingiunzione di 'non sostare' ha aggiunto 'al mondo' voleva probabilmente scherzare. Ma forse anche no, come sempre quando si scherza.
Per questo, senza voler apparire serioso (assicuro che la prima reazione che ho avuto, vedendo l'immagine, è stata un benefico sorriso), provo a prendere sul serio la scritta aggiuntiva e, oltre a condividere (ovviamente) la legittimità dei divieti di sosta (là dove sono legittimi), spendo due righe per spegnere il carattere assolutistico della prescrizione finale, risultato, per me pericoloso, della somma delle due scritte.
No, ogni tanto, in questo mondo, dovremmo proprio sostare. E, se lo facessimo più di quanto non lo facciamo, forse spingeremmo anche il mondo (quello micro, se non altro: più vicino a noi) a sostare. O, quanto meno, a rallentare. Dando così inizio, finalmente, a quel 'circolo virtuoso' per cui il mondo, rallentato, ci spingerebbe ulteriormente a rallentare, o comunque a non farci prendere dall'ossessione di accelerare.
Certo, occorre scegliere i tempi. Perché talvolta è opportuno e doveroso (per noi, per gli altri) non fermarsi: ma agire, magari anche affrettarsi.
E occorre scegliere i luoghi. Perché non dappertutto è possibile fare pausa: ad esempio è giusto evitare di occupare l'entrata di un portone o di un cancello e fermarsi altrove.
Ma se riusciremo a vincere quella 'coazione a ripetere' che ci ingiunge di andare sempre, per giunta di corsa, come tanti criceti nella ruota, ci guadagneremo tutti. Noi e il mondo.
E' ovvio e banale, lo so. Ma qualche volta potrebbe bastare una scritta spiritosa per farci dimenticare la 'banalità del vero' e incitarci, più di quanto già non ci 'auto-incitiamo', a restare prigionieri del 'circolo vizioso'. Quello che, senza sosta, ci sussurra, seducente e invitante, che il modo giusto di stare al mondo consiste, sempre e comunque, nell'agire-fare-darsi-da-fare-agitarsi: se no, non sei 'in' e quindi non sei nessuno.
P.S. C'è un'altra lettura possibile dell'anonimo che ha allargato il divieto di sosta 'al mondo'. Una lettura del tutto ironica. Che prende in giro l'ingiunzione stessa. E condensa in una battuta tutto quanto ho scritto più sopra. In questo caso, ammirata la capacità di sintesi, ovviamente farei un applauso.
P.S. C'è un'altra lettura possibile dell'anonimo che ha allargato il divieto di sosta 'al mondo'. Una lettura del tutto ironica. Che prende in giro l'ingiunzione stessa. E condensa in una battuta tutto quanto ho scritto più sopra. In questo caso, ammirata la capacità di sintesi, ovviamente farei un applauso.
*** M. Ferrario, Non sostare?, per Mixtura
In Mixtura ark #Briciole qui
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