E’ possibile insegnare l’arte? Naturalmente no.
Una storia del buddismo zen narra di uno studente che si presenta al maestro supplicandolo di prenderlo come allievo. L’uomo non risponde, e continua a spazzare le foglie. Lo studente allora si inoltra nella foresta, dove si costruisce un rifugio, e dopo aver imparato ciò che desiderava cosa fa? Torna dal maestro che non gli aveva rivolto parola per ringraziarlo.
John Cage dice che nel nostro sistema educativo lo spirito del non-insegnare si è perso completamente. L’arte si insegna, ma nessuno sembra sapere esattamente come. John Baldessari, insegnante di fama mondiale, ha detto ai nostri studenti: «Io non credo che l’arte si possa insegnare. Uno dei vantaggi di una scuola d’arte sta nel fatto di offrire agli studenti la possibilità di incontrare degli artisti». Perché così ci rendiamo conto che gli artisti sono esseri umani. E l’arte è fatta da persone vere. «Individui che a volte sono emeriti stronzi, altre sono molto eloquenti e altre ancora non sanno mettere due parole una di seguito all’altra». Alcuni artisti che insegnano sottolineano l’importanza del ‘disimparare’; il primo passo, dicono, consiste nel liberarsi di tutto ciò che è kitsch e di tutti i luoghi comuni relativi all’arte e al ruolo dell’artista.
In passato ho compilato un manifesto per l’Accademia di Francoforte. Eccolo:
1. «L’ignoranza è un tesoro di valore inestimabile» (Paul Valéry). E la maggior parte di noi ha molto da disimparare.
2. È raro che artisti importanti siano anche ottimi insegnanti. Trovatene uno, e molto ne conseguirà. Non sono tenuti a compiacere nessuno, e dovrebbero rappresentare esclusivamente se stessi.
3. Dall’incontro tra materie diverse scaturiscono cose meravigliose, ma non c’è bisogno di abbattere muri: ci sono già le porte (basta ricordarsi di tenerle aperte).
4. Accade qualcosa a un oggetto quando è esibito. Una scuola d’arte non è una mostra, ma gli studenti dovrebbero visitare le mostre.
5. Il cibo può essere importante quanto la filosofia: durante i pasti si può imparare tantissimo (un bravo cuoco aiuta).
6. Il denaro non è il male, ma non dimenticatevi che esistono cose ben più emozionanti che vendere un’opera d’arte. La scuola ideale è forse un monastero, o un bazaar? Sì.
7. Non esiste una sola maniera di fare arte. E, come disse Wittgenstein, «quando non c’è nulla da dire, occorre tacere». La scuola potrebbe essere considerata come una scala a pioli: una volta salita possiamo lasciarla cadere. Allora, concludendo, l’arte può essere insegnata? Naturalmente no.
*** Daniel BIRNBAUM, 1963, filosofo, saggista, direttore del Museo d'arte moderna di Stoccolma, E’ possibile insegnare l’arte?, ‘D la Repubblica delle Donne’, 16 maggio 2009.
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