Lo scontro tra due mondi opposti. Divisi su tutto, persino sull'idea stessa di democrazia.
E' questo il leitmotiv dello confronto tv tra il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky e il presidente del Consiglio Matteo Renzi in onda su La7.
A 64 giorni dal referendum il premier e il giurista, moderati da Enrico Mentana, si confrontano sul "merito" della riforma costituzionale che sarà sottoposta alla consultazione del 4 dicembre. Da una parte chi l'ha promossa per uscire dalla "palude", dall'altro il "professorone" in prima fila per arginare la "deriva autoritaria" in caso di vittoria del Sì. Ma si capisce, osservando il duello, che a dividere i due interlocutori non sono tanto gli articoli, i commi e le modifiche apportate al testo costituzionale, quanto una differenza ontologica nella concezione dell'impianto democratico del Paese.
"Le elezioni in democrazia non si vincono - dice a un certo punto Zagrebelsky - Chi prevale nelle elezioni non ha 'vinto' ma è colui che gli elettori hanno incaricato di un grave compito. Mentre il 'vincere' comporta che ci siano degli 'sconfitti', che non conteranno nulla", chiosa il giurista. (...)
*** Claudio PAUDICE, Referendum, Gustavo Zagrebelsky Vs Matteo Renzi: scontro tra due mondi sulla tirannia della maggioranza, 'L'Huffington Post', 1 ottobre 2016
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