(... ) In particolare ho qualche dubbio sull’insistere, come fanno diversi orientatori, sul concetto di “imprenditività”: sul fatto cioè che la persona che cerca lavoro debba aver un atteggiamento “imprenditoriale”, attivandosi per far accadere qualcosa senza aspettare che il lavoro cada dall’alto.
Una frase, che è diventata virale sui social network qualche mese fa, rende molto chiara questa idea: “Il lavoro non si cerca. Il lavoro si attrae. Il lavoro si attrae diventando la persona più competente, più capace, che sia in grado di aggiungere più valore di chiunque altro. E a quel punto il lavoro magicamente appare”.
Sebbene questa frase sia piaciuta molto, riproposta anche da persone in cerca di lavoro, c’è chi, come Massimo Ferrario (*), ha messo in luce il lato oscuro di questo “pensiero positivo” sottolineando come in un mercato del lavoro fermo – e che offre spesso lavori con bassa qualificazione – diventa davvero difficile crearsi le competenze (per giunta le migliori sul campo) e spesso “si trovano soltanto dei lavori ultra-precari e talmente cretini che non ti insegnano nulla perché sei tu che devi insegnare loro tutto”. Inoltre politici, istituzioni, imprenditori ed esperti di lavoro si deresponsabilizzano rispetto al ruolo che dovrebbero giocare e trovano comodo scaricare sui singoli individui la loro ignavia. (...)
*** Stefano POLLINI, consulente e formatore, L’imprenditività è un falso miraggio. E' necessario responsabilizzare ma senza colpevolizzare, 'senzafiltro', 14 settembre 2016 - (*) M. Ferrario, Non cercare il lavoro, ti apparirà, 'Mixtura', 3 luglio 2015, qui
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