La parola, la tua parola
è una barca che va dritta verso il desiderio,
lancia così primitiva,
carezza così urgente,
quasi al confine con il rosso
morso dell’osceno.
La tua parola mi fa sussultare,
mi scioglie, mi incita.
All’improvviso, solo a parole,
mi inumidisco di essenze germinali,
e si accendono le mie mani,
il mio corpo, la mia parola anche,
per domare l’aria con la tua.
La tua parola, furtiva nel mio orecchio,
vecchio moscone malizioso,
mi vellica l’istinto.
Se la ascolto, solleva i miei silenzi
e, tra pareti di penombra,
ci avvicina e ci unisce
in questa vecchia danza
di corpi appassionati e assoluti.
La tua voce e la mia si stanno amando
abbreviate, sussurranti,
piene di eccitazione, di gonfiori,
di respiri aggressivi o dolcissimi,
in un silenzio spettinato e gioioso.
Parole che si toccano, si mordono, rabbrividiscono
in questo rampicante di desideri
che è solo un’atmosfera madida e odorosa.
Facciamo l’amore anche con la parola.
*** Julieta DOBLES, 1943, poetessa e scrittrice costaricana, A parole, da 'il canto delle sirene', 16 maggio 2016, qui
https://es.wikipedia.org/wiki/Julieta_Dobles
Nessun commento:
Posta un commento