Due giovani laureati fanno un colloquio di assunzione per una posizione presso un’azienda di computer.
Ambedue hanno caratteristiche simili e potenzialità altrettanto interessanti: impossibile decidere.
Al termine dell’intervista, il responsabile della selezione invita quindi i candidati a sottoporsi anche a un test attitudinale, comunicando che questa prova sarebbe stata quella decisiva.
I due compilano il test, poi vengono pregati di attendere.
Dopo qualche minuto, il responsabile della selezione comunica loro l’esito.
«Avete risposto entrambi correttamente a tutte le domande, meno una. Ma siamo in grado di decidere».
La persona prescelta viene fatta accomodare per la firma della lettera di assunzione, mentre l’altra viene ringraziata, ma congedata.
Il candidato rifiutato non capisce:
«Ma come è possibile? Non ha detto che anche il mio collega, come me, ha risposto correttamente a tutte le domande meno una?».
«Infatti», risponde il selezionatore.
«E allora perché una risposta non corretta dovrebbe essere valutata meglio di un’altra?».
«E’ semplice. Il suo collega, alla domanda n. 5, ha risposto ‘Non so’. Lei ha riposto ‘Neanch’io’».
*** Massimo Ferrario, Candidati all'assunzione, per Mixtura. Riscrittura di una storiella di autore anonimo.
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