come lo dovrebbe essere
qualunque donna
al riverbero di questa età luminosa.
Ho debolezze eleganti,
e cicatrici charmantes.
Non ho più illusioni sulla nobiltà
delle persone,
e per questo so apprezzare
la loro inestimabile arte
di convivere con le proprie
imperfezioni.
Sono clemente,
alla fine,
con me stessa e con gli altri.
Così sono pronta ad invecchiare,
ripromettendomi di farlo
negli eccessi e nelle sciocchezze.
Se l’età adulta
ti ha dato quello che volevi,
la vecchiaia
dev’essere una sorta
di seconda infanzia
in cui torni a giocare,
e non c’è più nessuno
che ti può dire di smettere.
*** Alessandro BARICCO, 1958, scrittore, saggista, critico musicale, conduttore televisivo, sceneggiatore e regista,da Questa storia, Feltrinelli, 2014.
Testo più volte riportato in rete, anche in 'facebook', 'nuovi poeti', 24 maggio 2016, qui
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