né con esattezza gli anni.
Ti ho conosciuta solo in foto
uno scatto tra tanti, veloce
come una raffica di mitraglia
perché a Gaza, tra le macerie, la vita
è un filo da cogliere al volo,
prima che si spezzi.
Esile, nel tuo vestitino verde
che a dispetto del nero delle bombe
illumina della luce che hai in cuore
l’incarnato e gli occhi,
quel tuo visetto di bambina
senza infanzia, senza giovinezza,
stupito solo di essere scampata.
Chissà quali labbra domani
baceranno i tuoi capelli. Chissà
se dalla crisalide nascerà all’amore
la donna farfalla. Chi può dirlo?
A Gaza la storia non eredita gli anni
ma un tempo che reputa fortuna
vivere da un sole a un sole.
Oh bambina dei libri
la sorte ti ha portato oltre il mare
in case dove si muore di vecchiaia
e il possesso fa dei nostri cuori pietre.
Le tue mani strette ai sillabari
più di ogni fucile annienteranno
la protervia che nega le tue primavere,
l’ottusa indifferenza dai nostri petti.
*** Vladimiro FORLESE, 1952, sindacalista e poeta, La Bambina dei libri, ‘sagarana’, n. 57, ottobre 2014, qui
Gaza, storia di una ladra di libri tra le macerie
Rainews, luglio 2014, qui
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