Nella nostra vita distratta e indaffarata, ogni minuto conta. Ti senti costantemente come se dovessi spuntare una voce sulla tua lista delle cose da fare, fissare uno schermo, correre verso la destinazione successiva. E non importa in quanti modi tu divida il tuo tempo e la tua attenzione, non contano tutti i compiti che cerchi di portare a termine contemporaneamente: non c'è mai abbastanza tempo in una giornata per tenere il passo.
Questa è stata la mia vita per due frenetici anni. I miei pensieri e le mie azioni erano controllati dalle notifiche elettroniche, dagli squilli del telefono, dall'agenda strapiena. E nonostante il mio "sergente" interiore si fosse prefissato l'obiettivo di arrivare puntuale per ogni attività prevista dalla mia impegnativa tabella di marcia, io non ci riuscivo mai.
Vedete, sei anni fa sono stata benedetta dall'arrivo di una bambina rilassata, spensierata, del tipo "guarda mamma che bei fiori, vuoi annusarli?" (...)
*** Rachel Macy STAFFORD, insegnante statunitense, Il giorno in cui ho smesso di dire "Sbrigati!", 'L'Huffington Post', 16 maggio 2016
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