Per cambiare un’organizzazione ci vuole un gruppo sufficiente di persone convinte di questo cambiamento, non è necessario sia la maggioranza, basta un manipolo di cambiatori. Poi vanno individuati i gangli di controllo dell’organizzazione che si vuole cambiare e bisogna distruggere fisicamente questi centri di potere. Per farlo, ci vogliono i cambiatori che vanno infilati lì dentro, dando ad essi una visibilità sproporzionata rispetto al loro status aziendale, creando quindi malessere all’interno dell’organizzazione dei gangli che si vuole distruggere. Appena questo malessere diventa sufficientemente manifesto, si colpiscono le persone opposte al cambiamento, e la cosa va fatta nella maniera più plateale e manifesta possibile, sicché da ispirare paura o esempi positivi nel resto dell’organizzazione. Questa cosa va fatta in fretta, con decisione e senza nessuna requie, e dopo pochi mesi l’organizzazione capisce perché alla gente non piace soffrire. Quando capiscono che la strada è un’altra, tutto sommato si convincono miracolosamente e vanno tutti lì. È facile.
*** Francesco STARACE, 1955, amministratore delegato di Enel, intervento all'Università Luiss di Roma, in risposta a uno studente, aprile 2016, citato in 'Qui Finanza', qui
mi ricordo di un tuo articolo di una decina di anni fa che sosteneva questa linea ;-)
RispondiEliminaNaturalmente il tuo ricordo, Luca, è ironico...;-))
RispondiEliminaA scanso di equivoci, ecco comunque il link a quanto scrivevo:
http://masferrario.blogspot.it/2014/12/impresa-societa-solo-change-niente.html