E la poesia disse al cielo, al vento e ai fiori
esisto nella luce, nei colori e in
un istante per inseguire il tempo
disse al mare, alle onde e ai gabbiani
esisto negli atomi che volano
dall’alba al tramonto fino all’aurora
senza mai incontrare confini
disse alla montagna, al deserto e alla polvere
esisto nel rumore e nel silenzio
che riempie il vuoto dell’umanità
disse alle città, alle campagne e alle strade
esisto nella follia che nutre la fame
dell’esistenza nell’eco delle verità
disse ai sogni e alle stelle
esisto nel passato e nel futuro,
ed è la miopia del presente
che non sa riconoscermi
Parlò al cuore della gente e disse
esisto affinché il tempo abbia memoria
La poesia parlò infine ai poeti e disse
esisto più nelle periferie,
e nei campi ove si sparge il letame;
piuttosto che negli oggetti,
nel ciarpame mediatico
o sui marmi lucidi, dove giace arido
il culto del tracotante alloro
*** Francesco CASUSCELLI, E la poesia disse..., blog 'sospensioni molecolari, 18 maggio 2016
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